UNITÀ 5. ASCOLTO EXTRA. IN FARMACIA

http://www.italiano.rai.it/articolo-unita/per-usare-litaliano/20642/717/default.aspx


PER USARE L’ITALIANO
Se stiamo solo un po’ male – se, per esempio, abbiamo un raffreddore, un po’ di tosse, il mal di gola, il mal di denti, il mal di schiena, non serve andare dal medico. Basta andare in farmacia:
ZOU: No, non vengo… ho troppo mal di testa… e anche un po’ di raffreddore!
Il farmacista ci può dare le medicine giuste. Si chiamano “farmaci da banco” o “farmaci di automedicazione”, come ad esempio il paracetamolo. Sono medicinali leggeri, che compriamo in farmacia senza la ricetta o prescrizione del medico.
MARCIA: Per il mal di testa abbiamo molti prodotti di automedicazione…
MARCIA........................... Ha anche il raffreddore?
ANGEL: Eh sì.
MARCIA: Allora prenda del paracetamolo.
ANGEL: .........E per i miei dolori alla schiena?
MARCIA: Ho qui un antidolorifico ottimo.
Che cos’è un antidolorifico? È una medicina contro il dolore, che possiamo prendere in compresse, oppure con una iniezione. Ai bambini di solito diamo un cucchiaio di sciroppo e, quando hanno il raffreddore, liberiamo il loro naso con uno spray nasale. [IMMAGINI!!]
MARCIA: Ah… e allora? Problemi? .................................................
GIOVANNA: Sì. Ecco qui: le indicazioni. Senta: “Nausea e vomito di qualsiasi origine”. .................................
MARCIA: Nelle indicazioni c’è la lista delle malattie che richiedono l’uso di quel medicinale…
Anche quando prendiamo un farmaco da banco dobbiamo leggere sempre il foglietto illustrativo, dove troviamo le indicazioni (cioè l’elenco delle malattie che possiamo curare con quel medicinale) e le controindicazioni. Nelle controindicazioni c’è scritto con quali malattie non possiamo prendere la medicina: ad esempio con un’allergia o un’altra malattia grave, e quali fastidi la medicina può dare: ad esempio la debolezza, la sonnolenza, il mal di stomaco e così via.
GIOVANNA: ............e le controindicazioni? Le sembrano facili? Senta: “Stato di cachessia…”. Cachessia???
MARCIA: Beh è… quando lei si sente debole… non ha fame…
Nei loro discorsi, i nostri amici hanno usato delle parole molto piccole che si chiamano pronomi. Sono lo, la, li, le. Questi pronomi sostituiscono il nome di una persona o di una cosa già detta prima.
KEVIN: L’ambiente è importante! Io lo rispetto!
Qui il pronome lo, maschile singolare, vuol dire “l’ambiente”, maschile singolare.
KEVIN: ..........Non devi buttare la carta lì!
ZOU: E allora dove la butto?
“Dove la butto?”. Il pronome la, femminile, vuol dire la carta.
PAULINE: I bambini sono puliti e tranquilli…
KHADIJA: Bene…
PAULINE: Li senti?
“Li senti?”, il pronome li, maschile plurale, significa “i bambini”:
KEVIN: NOOOOOOOOO, le bucce no! .....................................
ZOU: E… dove le metto?
Le, femminile plurale, significa “le bucce” della mela:
Attenzione, però! Non fate confusione: noi conosciamo già un altro pronome le, che è singolare, e significa a lei:
MARCIA: Allora, signore, che cosa le serve?
ANGEL: Mia figlia ha la tosse. Le posso dare uno sciroppo?
------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Ogni riferimento a fatti e persone è puramente casuale