L´AIRONE DORATO; UN LUOGO MAGICO (seudonimo: “Blu”)
Qualche giorno fa ho appena conosciuto un luogo veramente speciale e
magico. È un piccolo e carino ristorante in riva al fiume Guadalquivir, che si
chiama “L´airone dorato”.
Si può trovare in una curva del bacino di questo fiume quando scorre
attraverso Siviglia. È circondato da una natura serena e magica, di colori
morbidi e caldi, dove si respira pace e tranquillità e si sentono il rumore
degli animali che abitano lì e della brezza fresca e umida del fiume.
Il ristorante è soltanto una piccola casa di legno con grandi
porte-finestre che si aprono su un pontile. Dall´interno, attraverso le
porte-finestre si può vedere il bel paesaggio del fiume. Dentro della casa, ci
sono soltanto cinque tavoli squisitamente decorati con una tovaglia azzurra
chiara e un vaso con fiori colorati al centro di ogni tavolo. L’atmosfera all´interno
del ristorante è ugualmente magica e accogliente così come fuori, e la cucina e
semplice ma tradizionale e splendida...
Passeggiavo sul lungofiume mentre godevo del paesaggio, quando la bellezza
di quel luogo me ha attratto lassù. Era una luminosa sera di primavera e per
riposare un po’ della passeggiata mi sono seduta sul pontile del ristorante con
un caffè caldo e un pezzo di pandispagna. Si stava facendo buio e improvvisamente
hanno iniziato ad arrivare una folla di persone che si sono anche sedute sul
pontile. Non sapevo che cosa stava succedendo; perché tante persone lì? Ma, subitamente,
quando è caduto l’ultimo raggio di sole della sera è proprio volato di fronte a
noi un gracile airone dorato che portava nel becco un ramoscello di gelsomini...
In quel magico momento, la fresca brezza del fiume odorava al soave profumo
dei gelsomini che lo inondava tutto...
Ero curiosa e senza pensarlo ho domandato alla barista, una giovane donna
molto simpatica, che cosa stava succedendo lì. Così, lei mi ha raccontato una
bella leggenda:
Si racconta nella zona, che anni fa, c´era una dolce donna bionda che
portava sempre un ramoscello di gelsomini sui capelli e che passeggiava tutti i
giorni sul lungofiume. Lei osservava e studiava gli animali, le piante e curava
anche di loro. Insegnava ai bambini che giocavano vicino lì a rispettare la
natura, cioè ad amare gli animali, le piante e soprattutto il fiume, che è
anche “un essere vivente”. Vigilava che nessuno sporcarsi il fiume o ferissi
qualche animale, albero o pianta. Anche, se qualche animale era malato, lei lo
guariva con tantissimo amore ed attenzione...
Inoltre, si racconta che la donna amava gli aironi bianchi che vivono
ancora in quel magico luogo del fiume tra tantissime altre specie di uccelli.
Lei li conosceva molto bene e li dava spesso da mangiare, così tanto, che ogni
primavera che passava arrivavano di più...
Così, la sua attenzione, la dedizione, il rispetto e soprattutto l´amore
per questo spazio, lo hanno fatto magico e meraviglioso, com´è oggi... pieno di
vita...
A Siviglia si racconta la storia della dolce donna bionda del fiume, il cui
spirito non è mai morto, invece è diventato un airone dorato che sorvola ogni
sera il fiume Guadalquivir inondando tutto con il profumo di gelsomino e che
continua a badare al fiume e la sua fantastica e meravigliosa vita...
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M. ÁNGELA MARTÍN vincitrice del premio letterario in italiano. Testo narrativo 'L'airone' livello NB2 - Corso 2017-18 |
Blog di Italiano a cura di Betta Montero. Prof.ssa della Scuola Statale di Lingue di SIVIGLIA (EOI SEVILLA), SPAGNA.